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Michele Cucuzza e Pino Arlacchi al Settembre Culturale

Michele Cucuzza, mercoledì 19 settembre (ore 19) sarà al Castello Angioino Aragonese ospite della rassegna letteraria “Settembre Culturale”. Il giornalista e conduttore televisivo presenterà il suo ultimo libro “Il male curabile. La sfida di Mauro Ferrari, il matematico italiano che sta rivoluzionando la lotta ai tumori” (Rizzoli). Con lui ci sarà anche l’Europarlamentare e sociologo Pino Arlacchi, già vicesegretario generale dell’ONU.


Il libro

IL MALE CURABILE
La sfida di Mauro Ferrari, il matematico italiano che sta rivoluzionando la lotta ai tumori


Ci sono momenti della vita di ognuno che sembrano segnare la fine, dolori da cui pare impossibile riprendersi. Invece sono l’inizio di grandi imprese. La storia di Mauro Ferrari è eccezionale. Laureato in matematica, dopo un master a Berkeley ottiene un posto di professore associato all’università della California. Si sposa e ha tre figli. Poi, di colpo, la tragedia. La moglie Marialuisa muore di tumore. Da allora Ferrari si dedica anima e corpo alla battaglia contro il cancro, che affronta con un approccio assolutamente originale basato sull’applicazione delle nanotecnologie alla medicina. Ghiandole artificiali capaci di rilevare il cancro e somministrare autonomamente il medicinale; nanovaccini che risvegliano il sistema immunitario; diagnosi effettuate attraverso una semplice analisi delle proteine; robot chirurghi e sofisticati manichini-pazienti su cui fare pratica. Non è fantascienza, ma solo una parte di quanto si sta sperimentando al Methodist Hospital Research Institute di Houston, Texas, diretto da Ferrari, che spiega: “Con la chemioterapia solo una cellula medicinale su 100 mila raggiunge il bersaglio. Noi lanciamo minuscoli missili multistadio simili a quelli usati nei programmi spaziali, carichi di farmaci che centrano solo le cellule tumorali senza disperdere sostanze tossiche nell’organismo”. In questo appassionato reportage Michele Cucuzza racconta del suo incontro a Houston col professore e la sua équipe di giovani collaboratori provenienti da tutto il mondo. Matematici, chimici, biologi, ingegneri e medici coalizzati nella missione comune di sconfiggere il cancro. Una finestra aperta sul futuro della scienza medica, ma anche su una realtà, quella americana, che punta enormi risorse pubbliche e private sulla ricerca e sull’innovazione. Al contrario di quanto accade nel nostro Paese.


MICHELE CUCUZZA, giornalista, conduce insieme a Chiara Giallonardo “Radio2days” su Rai Radio 2. Ha pubblicato vari saggi, tra cui Ma il cielo è sempre più blu (Editori Riuniti 2006), sui ragazzi calabresi impegnati contro la ‘ndrangheta, e  Sotto i 40 (Donzelli 2007), biografie di giovani di successo.



PINO ARLACCHI è un sociologo italiano, divenuto noto in Italia e nel mondo per i suoi libri sulla mafia, tradotti in varie lingue. È considerato una delle massime autorità mondiali in tema di sicurezza umana. Nel settembre 2011 Pino Arlacchi è stato nominato Presidente della società a capitale pubblico "Progetto Magna Grecia", la cui missione è la valorizzazione del patrimonio archeologico e dell'eredità culturale della Calabria magno greca. Da ottobre 2009 Pino Arlacchi è Direttore generale e capo della delegazione italiana dell’International Forum on Crime and Criminal Law in the Global Era, un’ associazione di eminenti criminologi, sociologi e giuristi provenienti da 20 paesi e basata in Cina, presso l’Università di Pechino. Nel giugno 2009 è stato eletto europarlamentare nella circoscrizione dell´ Italia Meridionale, e ha aderito al gruppo dell’Alleanza progressista dei socialisti e democratici al Parlamento europeo. A settembre 2011 è diventato responsabile Sicurezza internazionale del Partito Democratico italiano. Arlacchi è membro della Commissione esteri, vice Presidente della Delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con l'Afghanistan e Rapporteur sulla nuova strategia dell'Unione Europea per l'Afghanistan, approvato a larga maggioranza nel dicembre 2010. A maggio 2010 è stato nominato Presidente del Gruppo "Europarlamentari per l'Afghanistan". Tra il 2006 e il 2008 Arlacchi ha fatto parte del comitato internazionale di tre esperti costituito dalla Repubblica popolare cinese sul tema della sicurezza dei Giochi Olimpici del 2008. Nel 2004, su incarico della Commissione europea, Arlacchi ha redatto il progetto dell’agenzia antiriciclaggio del Kosovo. Pino Arlacchi è stato presidente della Associazione mondiale per lo studio della criminalità organizzata. Grande amico dei giudici Falcone e Borsellino, Arlacchi è stato presidente onorario della Fondazione Falcone, e tra gli architetti della strategia antimafia italiana negli anni ‘90. Come consigliere del Ministro dell’Interno, Pino Arlacchi ha redatto il progetto esecutivo della DIA, la Direzione Investigativa Antimafia,un’agenzia investigativa specializzata in indagini antimafia. La DIA venne istituita nel 1991 assieme alla sua interfaccia giudiziaria, la Procura Nazionale Antimafia, progettata da Giovanni Falcone. La DIA e la Procura Nazionale sono oggi i due pilastri del contrasto della grande criminalità in Italia. Nel 1993 il governo Ciampi prese in considerazione Pino Arlacchi per l’ incarico di supervisore dei servizi di sicurezza italiani, ma Arlacchi non accettò. Questo evento fu riportato dalla stampa, ma riemerse nel 1996 perchè il giudice Davide Monti, che conduceva l’ indagine su un gruppo di truffatori internazionali chiamata "Phoney Money", sequestrò un fax partito nel novembre ‘93 da un faccendiere italiano, poi arrestato, verso un suo corrispondente americano. Nel fax si dava per imminente l’incarico ad Arlacchi e si paventava una minaccia per il "mondo libero", data la nota inclinazione a sinistra di Arlacchi stesso. Con il Partito Democratico della Sinistra (PDS) Arlacchi è stato eletto deputato, dal 1994 al 1995, e poi senatore, dal 1995 al 1996, per il collegio del Mugello. Arlacchi è stato vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia, della quale era già stato consigliere dal 1984 al 1986. Pino Arlacchi si è dimesso da senatore nel 1997 in seguito alla sua nomina a vicesegretario generale dell’ONU, Direttore dell'UNDCP (Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo delle droghe e la prevenzione del crimine) e direttore generale dell'ufficio delle Nazioni Unite a Vienna. Pino Arlacchi è stato professore associato di sociologia applicata presso l'Università della Calabria e presso l’Università di Firenze, e visiting professor alla Columbia University di New York. È diventato poi professore ordinario presso l’Università di Sassari, dove è attualmente docente di Sociologia generale nella Facoltà di Scienze politiche. Come Direttore esecutivo dell' UNDCP, Arlacchi ha proposto e fatto approvare nel 1998 all’Assemblea generale delle Nazioni Unite una strategia decennale di riduzione della domanda di droghe e di eliminazione delle colture di oppio e coca in tutto il mondo, chiamata “un mondo libero dalla droga”. I risultati di questa strategia sono stati valutati nel marzo 2009 dai paesi membri della Commissione ONU sulle droghe. La dichiarazione politica votata all’unanimità alla fine dei lavori ha riconosciuto i progressi realizzati tramite questo approccio e ha riconfermato la stessa strategia per altri dieci anni, fino al 2019. Durante il mandato di Arlacchi all’ONU, dal 1997 al 2002, la produzione di oppio ed eroina in Afghanistan - il maggior produttore mondiale - è stata quasi azzerata nel 2001, per riprendere in seguito, dopo l’invasione americana dell’ottobre dello stesso anno. La produzione di coca in Bolivia si è ridotta nello stesso periodo del 71%, da 45.800 a 19.900 tonnellate. Pino Arlacchi ha istituito un sistema di monitoraggio satellitare delle coltivazioni illecite che ha contribuito a eliminare le coltivazioni illecite in 10 paesi. Un altro importante risultato dell’attività di Arlacchi all'ONU è consistito nella promozione della Convenzione delle Nazioni Unite contro la Criminalità Organizzata Transnazionale approvata a Palermo da 124 paesi nel dicembre 2000 e pienamente operativa dal 2003. Si tratta del primo Trattato mondiale contro le mafie, che universalizza l’esperienza italiana e di altri paesi nel contrasto della grande criminalità. Al suo centro ci sono il sequestro dei beni di provenienza illecita, l’abolizione del segreto bancario per le indagini criminali e l’introduzione del reato di associazione mafiosa. Come Direttore del Centro ONU di contrasto della criminalità, Pino Arlacchi ha ripetuto l’esperienza di creazione della DIA promuovendo la nascita di una agenzia speciale antidroga nel Tajikistan, paese collocato lungo la rotta nord della droga che parte dall’Afghanistan e raggiunge il mercato russo ed europeo. Questa agenzia di 500 uomini altamente specializzati, ha sequestrato nei suoi due primi anni di vita (1998-2000) oltre 4 tonnellate di eroina, pari al fabbisogno annuo di due grandi paesi dell’ Europa Occidentale. Tramite questa agenzia, e tramite un accordo di collaborazione con l’agenzia russa di osservazione satellitare, il Programma diretto da Arlacchi ha individuato il più grande sistema di stoccaggio della droga pesante mai scoperto: 40 depositi dislocati lungo 1300 km di frontiera tra Afganistan e Tajikistan, capaci di contenere oltre 100 tonnellate di eroina, sufficienti ad alimentare i mercati dell’ Europa e degli USA per oltre un anno (foto satellitari e servizio pubblicati su “Panorama” nell’ottobre 2000). Nel campo della lotta al riciclaggio del denaro sporco, Pino Arlacchi ha promosso la firma nel 2001 da parte di 34 paradisi fiscali di un accordo che li ha impegnati a lavorare assieme all’ONU per adeguare le loro legislazioni agli standard internazionali di trasparenza finanziaria e di contrasto del riciclaggio. L’accordo coinvolgeva il 70% del mercato finanziario offshore, la cui dimensione era nel 2000 di 4mila miliardi di dollari.

n° 1 allegato disponibile: